Dermatite solare

La dermatite solare è un'infiammazione della pelle provocata da un'eccessiva reazione del sistema immunitario alla luce solare. Si tratta di una sorta di allergia al sole che comporta la comparsa di vesciche associate a prurito e può manifestarsi sotto diverse forme. Vediamo quali sono le tipologie di disturbo più comuni e analizziamone i sintomi, le cause e le possibili terapie.
Le forme
-La polimorfa solare: è la forma più comune. Può interessare soggetti di ogni etnia, mentre mostra una "preferenza" per il sesso femminile, in genere più colpito rispetto al sesso maschile. In linea di massima il disturbo compare solo in estate o in primavera nelle zone a clima temperato (in inverno molto raramente)
- la fotoallergica: questa forma di irritazione è provocata dall'azione del sole su sostanze chimiche presenti sulla cute (per via dell'applicazione di creme - anche solari - cosmetici, profumi, etc.) o nell'organismo, perché assunte attraverso una medicina
-La prurigo attinica: a carattere fortemente ereditario, questa tipologia di irritazione solare colpisce in prevalenza soggetti di origine amerindiana (ovvero gli indiani dell'America settentrionale, centrale e meridionale)
- L'orticaria solare: è una forma rara che comporta la comparsa di grandi bolle. Maggiore incidenza si registra nel sesso femminile (e in giovane età).
Le cause
Tutte le forme di dermatite solare sono provocate da una reazione eccessiva e inadeguata del sistema immunitario all'esposizione ai raggi solari: le difese immunitarie riconoscono come nocive ed estranee alcune normali sostanze presenti nella cute quando viene esposta al sole e si attivano contro di esse. Non è ancora chiaro come e perché questo avvenga, ma senza dubbio possono concorrere all'insorgere del problema i seguenti fattori:
- Predisposizione genetica (è soprattutto il caso della prurigo attinica)
- Assunzione di alcuni farmaci: diverse categorie di farmaci (alcuni antibiotici, diuretici per trattare problemi di insufficienza cardiaca e ipertensione, determinati psicofarmaci e alcuni contraccettivi orali) favorirebbero l'insorgenza dell'irritazione fotoallergica
- Sostanze chimiche contenute in alcune creme solari e in alcuni cosmetici
I sintomi
- Eruzioni cutanee (compaiono soprattutto su gambe, braccia, torace, collo e dorso delle mani) con arrossamento della cute
- Prurito/bruciore
- Comparsa di piccole vesciche piene di liquido (solo nei casi più gravi)
- Nausea (non sempre)
- Mal di testa e senso generale di malessere (solo in alcuni casi).
I sintomi compaiono poco dopo l'esposizione al sole, ma in genere, con continue esposizioni, tendono ad attenuarsi, perché diminuisce la sensibilità alla luce del sole (si ha quindi una desensibilizzazione).
Gli stessi sintomi della dermatite polimorfa solare si riscontrano anche nella prurigo attinica, solo che sono maggiormente intensi e compaiono in zone differenti (più che altro sul viso). In questo caso l'insorgenza è però ritardata: pertanto rossore, prurito ed eruzioni cutanee possono comparire anche un paio di giorni dopo essersi esposti al sole.
Cosa che invece non avviene in caso di orticaria solare: i sintomi tipici (bolle arrossate e prurito) appaiono al massimo dopo due ore dall'esposizione al sole. Non è raro che questo disturbo diventi cronico.
La prevenzione
L'irritazione della pelle dovuta all'esposizione solare si può prevenire, seguendo alcuni semplici, ma importanti accorgimenti:
- Proteggere sempre la pelle prima di esporsi al sole, usando una buona crema solare
, dotata di spettro di protezione contro i raggi ultravioletti A e B e con un fattore protettivo almeno di 15. Da evitare però le creme solari che contengono sostanze e filtri chimici: spesso, infatti, sostanze di questo tipo provocano la dermatite solare fotoallergica. Vanno inoltre protette anche le labbra, applicando un prodotto specifico dotato di filtro protettivo
- Indossare sempre dei buoni occhiali da sole con filtro contro i raggi ultravioletti
- Esporsi al sole gradualmente e comunque evitando le ore centrali della giornata (fra le 10 del mattino e le 15)
- Proteggere la pelle del corpo indossando maglie leggere di cotone o di lino a maniche lunghe e pantaloni lunghi di lino.
Le cure
Per trattare in modo efficace la dermatite solare è prima indispensabile individuare di quale forma si tratta, perché la terapia è leggermente differenziata.
Per una corretta diagnosi il dermatologo vi chiederà informazioni sull'insorgenza dei sintomi e anche sulle vostre origini e su eventuali precedenti in famiglia di casi dermatite solare. Non di rado, per capire se davvero si tratta di questa patologia, è bene effettuare degli esami del sangue, una biopsia cutanea e un test di fotosensibilità. In caso di irritazione fotoallergica, occorre inoltre individuare quali sostanze chimiche (applicate direttamente sulla pelle oppure introdotte nell'organismo tramite assunzione di farmaci) hanno causato il problema. Per questo è importante dare al medico tutte le informazioni relative all'utilizzo di creme, profumi, lozioni, farmaci, etc. Per sciogliere ogni dubbio ed individuare la sostanza "incriminata" può essere utile effettuare un patch test (consiste nell'esporre una piccola area di cute all'azione combinata dei raggi ultravioletti e di poche sostanze chimiche, scelte fra quelle "sospette"). La terapia consiste ovviamente nel sospendere l'applicazione della crema o l'assunzione del farmaco responsabili del problema.
Per curare le altre forme di irritazione solare vi sono diversi tipi di terapia: il dermatologo saprà orientarvi verso la più indicata, in considerazione della gravità del vostro problema. Ecco i trattamenti più comunemente utilizzati e più efficaci:
- Fare degli impacchi freschi, applicando sulla zona da trattare una salvietta bagnata di acqua fresca: è il metodo curativo più banale e semplice, indicato per le forme di irritazione solare lievi
- Applicare una crema cortisonica: i corticosteroidi ad uso topico sono spesso consigliati nei casi di prurigo attinica di media/grave entità
- Assumere un farmaco antistaminico per via orale
- Fototerapia: consiste nell'esporre con gradualità la pelle a quantità via via sempre maggiori di raggi ultravioletti, allo scopo di rinforzarla e desensibilizzarla naturalmente. Un trattamento fototerapico è ad esempio la terapia PUVA: consiste nel riprodurre in modo artificiale i raggi UVA, per poi esporre gradualmente e in modo controllato la pelle alla loro azione, in modo da indurre tolleranza al sole. Il tutto in abbinamento ad una terapia orale a base di psoraleni, sostanze fotosensibilizzanti. Si ricorre a questa terapia quando gli altri trattamenti non hanno dato risposta soddisfacente e non di rado in caso di orticaria solare.
Le forme
-La polimorfa solare: è la forma più comune. Può interessare soggetti di ogni etnia, mentre mostra una "preferenza" per il sesso femminile, in genere più colpito rispetto al sesso maschile. In linea di massima il disturbo compare solo in estate o in primavera nelle zone a clima temperato (in inverno molto raramente)
- la fotoallergica: questa forma di irritazione è provocata dall'azione del sole su sostanze chimiche presenti sulla cute (per via dell'applicazione di creme - anche solari - cosmetici, profumi, etc.) o nell'organismo, perché assunte attraverso una medicina
-La prurigo attinica: a carattere fortemente ereditario, questa tipologia di irritazione solare colpisce in prevalenza soggetti di origine amerindiana (ovvero gli indiani dell'America settentrionale, centrale e meridionale)
- L'orticaria solare: è una forma rara che comporta la comparsa di grandi bolle. Maggiore incidenza si registra nel sesso femminile (e in giovane età).
Le cause
Tutte le forme di dermatite solare sono provocate da una reazione eccessiva e inadeguata del sistema immunitario all'esposizione ai raggi solari: le difese immunitarie riconoscono come nocive ed estranee alcune normali sostanze presenti nella cute quando viene esposta al sole e si attivano contro di esse. Non è ancora chiaro come e perché questo avvenga, ma senza dubbio possono concorrere all'insorgere del problema i seguenti fattori:
- Predisposizione genetica (è soprattutto il caso della prurigo attinica)
- Assunzione di alcuni farmaci: diverse categorie di farmaci (alcuni antibiotici, diuretici per trattare problemi di insufficienza cardiaca e ipertensione, determinati psicofarmaci e alcuni contraccettivi orali) favorirebbero l'insorgenza dell'irritazione fotoallergica
- Sostanze chimiche contenute in alcune creme solari e in alcuni cosmetici
I sintomi
- Eruzioni cutanee (compaiono soprattutto su gambe, braccia, torace, collo e dorso delle mani) con arrossamento della cute
- Prurito/bruciore
- Comparsa di piccole vesciche piene di liquido (solo nei casi più gravi)
- Nausea (non sempre)
- Mal di testa e senso generale di malessere (solo in alcuni casi).
I sintomi compaiono poco dopo l'esposizione al sole, ma in genere, con continue esposizioni, tendono ad attenuarsi, perché diminuisce la sensibilità alla luce del sole (si ha quindi una desensibilizzazione).
Gli stessi sintomi della dermatite polimorfa solare si riscontrano anche nella prurigo attinica, solo che sono maggiormente intensi e compaiono in zone differenti (più che altro sul viso). In questo caso l'insorgenza è però ritardata: pertanto rossore, prurito ed eruzioni cutanee possono comparire anche un paio di giorni dopo essersi esposti al sole.
Cosa che invece non avviene in caso di orticaria solare: i sintomi tipici (bolle arrossate e prurito) appaiono al massimo dopo due ore dall'esposizione al sole. Non è raro che questo disturbo diventi cronico.
La prevenzione
L'irritazione della pelle dovuta all'esposizione solare si può prevenire, seguendo alcuni semplici, ma importanti accorgimenti:
- Proteggere sempre la pelle prima di esporsi al sole, usando una buona crema solare
- Indossare sempre dei buoni occhiali da sole con filtro contro i raggi ultravioletti
- Esporsi al sole gradualmente e comunque evitando le ore centrali della giornata (fra le 10 del mattino e le 15)
- Proteggere la pelle del corpo indossando maglie leggere di cotone o di lino a maniche lunghe e pantaloni lunghi di lino.
Le cure
Per trattare in modo efficace la dermatite solare è prima indispensabile individuare di quale forma si tratta, perché la terapia è leggermente differenziata.
Per una corretta diagnosi il dermatologo vi chiederà informazioni sull'insorgenza dei sintomi e anche sulle vostre origini e su eventuali precedenti in famiglia di casi dermatite solare. Non di rado, per capire se davvero si tratta di questa patologia, è bene effettuare degli esami del sangue, una biopsia cutanea e un test di fotosensibilità. In caso di irritazione fotoallergica, occorre inoltre individuare quali sostanze chimiche (applicate direttamente sulla pelle oppure introdotte nell'organismo tramite assunzione di farmaci) hanno causato il problema. Per questo è importante dare al medico tutte le informazioni relative all'utilizzo di creme, profumi, lozioni, farmaci, etc. Per sciogliere ogni dubbio ed individuare la sostanza "incriminata" può essere utile effettuare un patch test (consiste nell'esporre una piccola area di cute all'azione combinata dei raggi ultravioletti e di poche sostanze chimiche, scelte fra quelle "sospette"). La terapia consiste ovviamente nel sospendere l'applicazione della crema o l'assunzione del farmaco responsabili del problema.
Per curare le altre forme di irritazione solare vi sono diversi tipi di terapia: il dermatologo saprà orientarvi verso la più indicata, in considerazione della gravità del vostro problema. Ecco i trattamenti più comunemente utilizzati e più efficaci:
- Fare degli impacchi freschi, applicando sulla zona da trattare una salvietta bagnata di acqua fresca: è il metodo curativo più banale e semplice, indicato per le forme di irritazione solare lievi
- Applicare una crema cortisonica: i corticosteroidi ad uso topico sono spesso consigliati nei casi di prurigo attinica di media/grave entità
- Assumere un farmaco antistaminico per via orale
- Fototerapia: consiste nell'esporre con gradualità la pelle a quantità via via sempre maggiori di raggi ultravioletti, allo scopo di rinforzarla e desensibilizzarla naturalmente. Un trattamento fototerapico è ad esempio la terapia PUVA: consiste nel riprodurre in modo artificiale i raggi UVA, per poi esporre gradualmente e in modo controllato la pelle alla loro azione, in modo da indurre tolleranza al sole. Il tutto in abbinamento ad una terapia orale a base di psoraleni, sostanze fotosensibilizzanti. Si ricorre a questa terapia quando gli altri trattamenti non hanno dato risposta soddisfacente e non di rado in caso di orticaria solare.