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La dermatite seborroica nel neonato

Dermatite seborroica nel neonato

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La dermatite seborroica nel neonato è un disturbo piuttosto frequente, in genere noto con il nome di crosta lattea. Colpisce i piccoli nelle prime settimane di vita ed è provocato da una produzione di sebo in eccesso. La patologia è di solito del tutto innocua e tende a scomparire spontaneamente. Per tutte le mamme che vogliono saperne di più, ecco alcune informazioni utili sul disturbo e su come affrontarlo nel modo migliore!

Il periodo di insorgenza
La dermatite seborroica nel neonato è volgarmente nota con la denominazione "crosta lattea" proprio perché insorge quasi sempre nel periodo in cui il piccolo assume ancora solo ed esclusivamente latte materno. In effetti, compare il più delle volte durante le primissime settimane di vita: in genere, nella seconda o nella terza. Il disturbo tende quindi a regredire in maniera spontanea e abbastanza velocemente: di solito, dura da un minimo di tre ad un massimo di sei mesi. Quando perdura oltre questo lasso di tempo, evolve di solito in una forma di dermatite atopica.

I sintomi
La patologia non è difficile da diagnosticare per il pediatra, perché comporta alcuni sintomi tipici e facilmente riconoscibili:
- Formazione di squame e croste dal colore giallastro e dalla consistenza untuosa: si tratta di lamelle abbastanza sottili, che in qualche modo assomigliano alla forfora
- Arrossamento della cute.
La crosta lattea è una patologia piuttosto antiestetica, ma per fortuna non è pericolosa per lo stato di salute generale del neonato e non è nemmeno fastidiosa: la maggior parte delle volte non comporta infatti né prurito, né dolore.

La localizzazione dei sintomi
Il cuoio capelluto è senz'ombra di dubbio la parte del corpo più interessata da questa malattia. Tuttavia, possono essere colpite anche altre zone. In particolare:
- Viso (fronte, sopracciglia, guance, zona dietro le orecchie, zona intorno alle labbra e intorno al naso)
- Collo
- Ascelle
- Pieghe inguinali.

Le cause
Il problema è causato da un'eccessiva produzione di sebo (il sebo è quell'insieme di sostanze grasse che in condizioni normali servono per idratare la pelle e difenderla dalle aggressioni esterne) da parte, ovviamente, delle ghiandole sebacee. Tuttavia, il perché questo si verifichi nel neonato non è ancora del tutto chiaro. Al riguardo sono state avanzate diverse ipotesi:
- Cause ormonali: secondo alcuni studiosi a scatenare il problema sarebbero alcuni ormoni passati dalla madre al figlio al momento del parto, attraverso il cordone ombelicale. Il fegato del piccolo, ancora immaturo e poco organizzato, non sarebbe in grado di metabolizzare e neutralizzare questi ormoni e ciò porterebbe come diretta conseguenza un incremento dell'attività delle ghiandole sebacee
- Funghi: secondo un'altra ipotesi, l'origine della patologia sarebbe da ricercare nell'azione di un fungo. Non c'è tuttavia certezza su quale sia il fungo responsabile del problema: per alcuni è il Malassezia furfur, per altri il Pityrosporum orbicolare (si tratta di due funghi che si trovano normalmente sulla pelle), per altri ancora la Candida albicans
- Intolleranze alimentari: quella delle intolleranze alimentari è in realtà l'ipotesi meno accreditata. Secondo questa spiegazione la dermatite seborroica comparirebbe nel neonato come manifestazione di un'intolleranza al lattosio o di un'allergia alle proteine del latte. Chi sostiene quest'ipotesi non riesce però a spiegare come mai i sintomi del disturbo non sono quasi mai abbinati ad altri sintomi quali coliche e diarrea (che dovrebbero essere presenti in caso di intolleranze alimentari).

Le cure e i rimedi naturali
La crosta lattea è un disturbo che nella maggior parte dei casi, non essendo nulla di grave, non richiede terapie farmacologiche particolari. Solo nei rari casi in cui l'infiammazione si presenta con una certa intensità, vengono prescritti dei farmaci: si tratta in genere di creme cortisoniche ad uso topico, per alleviare l'eventuale prurito.
In tutti gli altri casi l'infiammazione non dà al neonato nessun fastidio e tende e regredire spontaneamente con il passare delle settimane.
La terapia consiste quindi esclusivamente nell'adottare alcuni semplici accorgimenti igienici volti a favorire il distacco delle croste.
A tale scopo è possibile acquistare in farmacia dei prodotti pensati appositamente per la dermatite seborroica del neonato: si tratta di prodotti detergenti ed emollienti in grado di rendere più morbide le squame e favorirne quindi il distacco.
In alternativa a questi prodotti, è anche possibile affidarsi totalmente ai rimedi naturali. Nello specifico, per la crosta lattea sono particolarmente indicati gli oli vegetali: ad esempio l'olio di riso, di mandorle dolci, di borragine, di calendula. Anche un semplice olio d'oliva può andare bene. Se volete, potete arricchire l'olio prescelto con qualche goccia di infuso di camomilla oppure di olio essenziale di calendula (sia camomilla che calendula hanno grandi proprietà lenitive). Basta quindi passare con delicatezza un batuffolo di cotone imbevuto di olio sulla zona colpita, per poi procedere con lo shampoo (nel cuoio capelluto) oppure con un semplice risciacquo con acqua tiepida (nelle altre parti del corpo).
L'operazione va ripetuta tutti i giorni: quando il disturbo sarà completamente passato, è sufficiente proseguire con una terapia di “mantenimento” e preventiva, usando l'olio solo una volta alla settimana. Ricordate inoltre che è bene non utilizzare mai, né durante la fase acuta della malattia, né successivamente, detergenti dalla formulazione aggressiva perché potrebbero irritare la cute ritardando la guarigione o favorendo la ricomparsa della patologia.
Eventualmente, per facilitare il processo di rimozione delle squame, è possibile utilizzare uno di quegli appositi pettinini con i denti arrotondati, passandoli con molta cautela e delicatezza dopo aver tamponato con l'olio. Tuttavia, è bene non esagerare con l'utilizzo di questi pettinini, perché potrebbero causare qualche irritazione alla cute.