Acne neonatale: quando passa?
Acne neonatale: quando e come passa? Se lo saranno chieste tante volte tutte le neo mamme, non senza ansia e preoccupazione, alle prese con questo disturbo infantile: un'infiammazione cutanea abbastanza comune che insorge nelle primissime settimane di vita e comporta la formazione di veri e propri brufoli, soprattutto sul viso. Spesso i genitori, soprattutto le mamme, si allarmano molto alla vista di questi "strani" segni sul volto: inestetismi tipici della pubertà, ma che di certo non si è abituati ad associare ad una così tenera età. In realtà, c'è davvero poco di cui preoccuparsi, perché si tratta di un disturbo innocuo che si risolve spontaneamente e in breve tempo! Approfondiamo l'argomento.Durata e decorso del disturbo
L'acne neonatale ha breve durata e un decorso assolutamente benigno, nel senso che è del tutto innocuo e non comporta nessun problema per la salute del piccolo, né è spia di qualche patologia: non è quindi il caso di preoccuparsi. I brufoletti infatti si riassorbono spontaneamente e in breve tempo: sono sufficienti poche settimane perché la pelle torni liscia e senza nessuna imperfezione. Nella maggior parte dei casi il problema insorge nelle primissime settimane di vita. Spesso nella terza settimana, ma a volte anche nella prima (più raramente nel corso della quarta): può anche capitare che si manifesti già dal primo giorno di vita. Già al secondo/terzo mese la pelle torna normale: il disturbo dura quindi solo un mese, al massimo due (e non lascia nessun segno). Solo molto raramente la situazione va avanti per più di due mesi. Anche in tal caso, comunque, non bisogna allarmarsi: il pediatra saprà senza dubbio aiutarvi ad affrontare al meglio il problema.
Come riconoscerla
Quest'eritema (a volte chiamato anche “eritema tossico del neonato”) è piuttosto facile da riconoscere. Infatti si manifesta in tutto e per tutto come la tipica acne adolescenziale: compaiono, soprattutto sul viso (specie su fronte, guance e mento), piccoli brufoletti infiammati e puntini rossi. In età infantile il problema ha comunque dimensioni senza dubbio più contenute rispetto alla pubertà: i brufoletti in genere non sono tanti e fanno la loro comparsa quasi esclusivamente sul viso (solo qualche volta insorgono anche su cuoio capelluto, schiena, spalle e addome). E poi, soprattutto, la grande differenza sta nella durata: l'acne neonatale passa in fretta, mentre quella adolescenziale può anche andare avanti mesi o anni senza grandi miglioramenti.
Cause: le patologie da escludere
La preoccupazione più grande di una mamma che vede brufoletti e piccole pustole sul viso del proprio bambino in così tenera età è che si tratti di un'allergia alimentare al latte oppure, peggio ancora, di una malattia infettiva o di una forma grave di dermatite. Queste due ipotesi sono da scartare, proprio perché l'infiammazione fa la sua comparsa nelle primissime settimane di vita: a quest'età è impossibile sviluppare infezioni o allergie perché, anche se il sistema immunitario non è ben organizzato e definito, gli anticorpi materni sono ancora in circolo.
Da cosa è provocata
La causa è molto banalmente da ricercare in un problema ormonale, proprio come nel caso dell'acne adolescenziale (per questo le manifestazioni cutanee sono così simili).
Nelle prime settimane di vita, infatti, l'organismo del piccolo deve fare i conti con una particolare condizione ormonale: durante il periodo di vita intrauterino la mamma passa al corpo del bambino diversi ormoni (in gravidanza la produzione ormonale aumenta, per garantire la stabilità della gestazione e favorire un corretto sviluppo fetale). Alla nascita, quindi, il neonato si trova con parecchi ormoni (estrogeni, ma anche androgeni) da smaltire e metabolizzare. Quest'eccesso ormonale stimola l'azione delle ghiandole sebacee: e l'aumentata produzione di sebo ha come diretta conseguenza la formazione dei brufoletti.
Le concause
L'eccesso di ormoni è quindi la causa principale: il problema può essere però intensificato da qualche fattore. Ad esempio, dal possibile contatto della pelle con vestiti dal tessuto ruvido oppure con sostanze detergenti aggressive rimaste nei vestitini a seguito del lavaggio.
Anche i rigurgiti di latte e saliva (molto frequenti fra i piccoli di quest'età), entrando in contatto con la pelle possono irritarla maggiormente.
Diagnosi differenziale
L'acne neonatale potrebbe essere scambiata con un'altra patologia tipica dei neonati che ha una sintomatologia abbastanza simile. Si tratta dei "grani di miglio", una manifestazione cutanea piuttosto comune nelle prime settimane di vita. Comporta la formazione di piccoli punti e foruncoli di colore biancastro, specialmente sul viso. Si tratta di una sorta di reazione di adattamento della pelle, resa necessaria dai cambiamenti ambientali a seguito del parto. Distinguere i grani di miglio dall'acne neonatale è comunque possibile: la differenza fra le due manifestazioni è soprattutto cromatica, perché nel primo caso i puntini sono biancastri, mentre nel secondo la cute appare più arrossata. In ogni caso è sempre bene rivolgersi al pediatra, per essere certi della diagnosi.
Cosa fare
Come abbiamo visto i brufoletti spariscono da sé con il passare dei giorni, senza bisogno di trattamenti particolari. Non ci sono quindi cure per questo piccolo disturbo che trova una risoluzione spontanea nel giro di breve tempo. Non serve, come molte madri credono, sospendere temporaneamente l'allattamento al seno né modificare la propria alimentazione, perché il problema non ha radici alimentari. L'unica cosa da fare è detergere con cura la pelle del viso, utilizzando però prodotti adeguati, ovvero non irritanti: detergenti neutri oppure un olio delicato. Altrimenti, possono bastare anche solo semplici risciacqui con acqua tiepida. Al momento di asciugarla, la pelle va tamponata con delicatezza, senza sfregare. Anche i vestitini del bambino vanno lavati con detergenti delicati, per evitare che eventuali residui di detersivo rimasti sui tessuti entrino in contatto con la pelle e la irritino.
Cosa evitare
Se il disturbo non richiede trattamenti specifici, è però vero che alcuni comportamenti potrebbero farlo peggiorare. Anzitutto è assolutamente vietato toccare e schiacciare i brufoletti: è il modo migliore per aumentare il problema. Inoltre, per far passare prima l'acne neonatale non vanno applicate creme o pomate sul viso perché renderebbero la cute ancora più grassa e ostruirebbero i pori. In particolare, sono da evitare le pomate allo zinco, perché molto grasse.
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