
Dermatite acquagenica
Chi soffre di dermatite acquagenica sa quanto sia fastidiosa quella sensazione di prurito che si avverte dopo una doccia o un bagno: questo disturbo, infatti, comporta come unico sintomo un'evidente sensazione pruriginosa, che può colpire varie parti del corpo.Quando il prurito è lieve e sopportabile, la situazione si tiene sotto controllo abbastanza facilmente con qualche piccolo accorgimento. Altrimenti è bene rivolgersi ad uno specialista per valutare se è opportuno impostare una terapia.
Vediamo da cosa può essere causato il disturbo e come gestirlo.
Le cause
La causa più evidente del prurito acquagenico (che può interessare tutto il corpo ma spesso con maggiore intensità le braccia e le gambe) è ovviamente il contatto con l'acqua, ma questa ovviamente non è l'unica condizione: altrimenti tutti accuserebbero il disturbo!
Alla base dell'insorgenza del prurito ci sono sostanzialmente due ragioni: la secchezza cutanea e l'utilizzo di acqua eccessivamente calda. Vediamo perché.
Una pelle molto secca (quando lo è in modo patologico - con screpolature evidenti e arrossamenti - si parla di xerosi) può accusare prurito dopo la doccia perché essendo poco idratata è più fragile e reattiva. Il contatto con l'acqua la irrita generando quindi il prurito.
Se la causa è questa, è molto probabile che il prurito si faccia più intenso durante l'inverno, perché il freddo tende a seccare ancora di più la cute.
Per quanto riguarda la temperatura dell'acqua, fare una doccia bella molto calda, anche se piacevole, può essere dannoso: soprattutto inverno, quando la temperatura cutanea è più bassa e quindi la pelle subisce uno sbalzo improvviso.
Differenze con l'orticaria
L'acqua può causare alla cute anche un altro tipo di reazione, che non va confusa con il prurito acquagenico: si tratta dell'orticaria acquagenica (o allergia all'acqua, anche se è più corretto chiamarla orticaria), un disturbo ben più serio che comporta l'insorgenza di vesciche non solo pruriginose, ma anche doloranti.
Piuttosto rara, la malattia è causata da meccanismi non ancora del tutto chiari: secondo alcuni l'acqua farebbe penetrare nella pelle una sostanza presente sul suo strato più esterno che sarebbe in grado di provocare la reazione allergica. Oppure potrebbe trattarsi di un'allergia a particolari sostanze presenti nell'acqua (fluoro, cloro, etc.).
Il trattamento prevede l'assunzione di antistaminici oppure di farmaci betabloccanti.
Le cure
Se l'orticaria acquagenica si cura con gli antistaminici, per un "semplice" prurito acquagenico non esiste una vera e propria terapia farmacologica. Tuttavia sembra che utilizzare delle soluzioni saline (come il cloruro di sodio o il bicarbonato di sodio) sia un rimedio piuttosto efficace. In effetti diverse persone che soffrono di questo disturbo lo avvertono di meno quando fanno il bagno al mare. Altro rimedio possibile è la fototerapia, associata all'applicazione di pomate a base di principi attivi che riescono a rendere inattive alcune terminazioni nervose implicate nell'insorgenza del prurito. Ad esempio, le pomate al peperoncino
Accorgimenti utili
Quando il prurito, pur essendo fastidioso, si presenta in forma lieve, può bastare qualche piccola astuzia per renderlo sopportabile, farlo passare prima ed eventualmente prevenirlo. Ecco cosa fare:
- Idratare bene la cute: aiuta a creare una sorta di pellicola protettiva che rende la pelle più forte e meno irritabile. Dopo il bagno o la doccia vanno quindi usate senza parsimonia delle buone creme idratanti, ad esempio quelle al glicerolato d’amido.
Può servire anche applicare dell'olio idratante naturale (come quello di mandorle dolci) prima di fare la doccia, insistendo in particolare sulle zone più colpite dal prurito (in genere braccia e gambe). Se si fa il bagno si può versare un po' d'olio anche in acqua
- Non fare docce troppo lunghe, né troppo calde (se la si sopporta, meglio l'acqua fredda, altrimenti tiepida)
- Provare a non utilizzare la spugna: in alcuni casi sfregarla sulla pelle fa aumentare il prurito. Si può provare a non usarla e vedere se la situazione migliora
- Per asciugarsi non strofinare l'asciugamano sulla pelle: molto meglio tamponarla con delicatezza, dopodiché asciugarsi bene con il phon.
Ogni pelle reagisce in modo diverso: non è detto che queste piccole regole facciano migliorare a tutti la dermatite acquagenica, ma di certo non la peggiorano. Vale la pena tentare!