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Dermatite di Gibert

Dermatite di Gibert

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La dermatite di Gibert è una dermatosi di origine virale che comporta la formazione di eritemi squamosi soprattutto sul tronco.
Dal decorso benigno, questa patologia cutanea deve il suo nome al dermatologo, C.M. Gibert, che per primo la studiò in modo approfondito. Il nome completo è in realtà pitiriasi rosea di Gibert ("rosea" perché gli eritemi sono di colore rosato).

Sintomatologia
Prima delle manifestazioni cutanee, il disturbo insorge con un quadro sintomatologico molto somigliante a quello di una lieve sindrome influenzale: spossatezza, inappetenza, qualche linea di febbre e a volte anche nausea e mal di testa.
Compare quindi una prima macchia (la cosiddetta chiazza madre, anche chiamata "medaglione di Gibert") di colore rosato e di forma tonda oppure ovale: di solito è localizzata sul tronco, ha i bordi un po' rialzati e squamosi e il diametro varia da un minimo di 2 a un massimo di 8-10 centimetri.
Dopo un certo periodo (in media dopo una decina di giorni, ma può volerci di più o di meno a seconda dei casi) compaiono anche altre macchie: più piccole della prima, ma sempre della stessa colorazione rosata. Le sedi privilegiate sono il tronco (torace e addome), ma a volte sono coinvolte anche le gambe oppure le braccia. Molto raramente il viso.
Nella maggior parte dei casi la comparsa delle macchie è l'unico sintomo: si tratta dunque di un disturbo poco fastidioso, sebbene possa capitare di avvertire un prurito anche abbastanza forte.

Decorso e durata
La dermatite di Gibert è una patologia del tutto innocua e benigna, tanto che si risolve con il tempo in modo spontaneo, senza particolari trattamenti.
La sua durata media è di un mese e mezzo/due mesi, ma a volte possono volerci anche diversi mesi per la totale scomparsa delle macchie.

Perché insorge
Anche se non si conosce ancora con certezza la causa di questa dermatite, gli specialisti sono propensi a ritenere che alla base vi sia un'infezione di tipo virale (con ogni probabilità si tratta di due ceppi di Herpes virus).
L'instaurarsi dell'infezione può in alcuni casi essere favorita dal contatto ripetuto con polveri o sostanze chimiche.

In gravidanza e nei bambini
Alcuni studi hanno evidenziato come la pitiriasi rosea di Gibert insorga in percentuale leggermente maggiore nelle donne in dolce attesa, rispetto alle altre. Tuttavia se ci si imbatte in questa malattia proprio nel periodo della gravidanza non c'è di che preoccuparsi, perché non vi è nessun pericolo: il feto non ne risente in alcun modo.
Quando invece insorge nei neonati o nei bambini, in genere lo fa in una forma un po' più aggressiva: in alcuni casi può anche sfociare in orticaria.

Si può trasmettere?
La malattia, anche se generata da un agente virale, non è contagiosa: le probabilità di infettare qualcuno in linea teorica ci sono, ma in pratica sono quasi pari a zero.
Per scrupolo, comunque, è bene astenersi dal condividere con altri asciugamani e oggetti di cura personale fino a quando le macchie non saranno scomparse del tutto.

Le cure
Una vera e propria terapia per la dermatite di Gibert non esiste. La malattia infatti passa da sola, ci vuole solo un po' di pazienza.
Il ricorso a farmaci si rende necessario solo quando si avverte un prurito difficile da sopportare: in questi casi lo specialista prescrive in genere degli antistaminici. Se il prurito è lieve può bastare una semplice pomata emolliente o una crema al mentolo.
Per contenere una sintomatologia importante può essere utile anche l'applicazione di una crema al cortisone. Sconsigliata invece la somministrazione di farmaci cortisonici per via orale: nelle patologie di origine virale sarebbero controproducenti.

Cosa fare e cosa evitare
In caso di pitiriasi rosea ci sono alcuni accorgimenti che possono accelerare la guarigione e altri comportamenti che invece andrebbero evitati:
– Applicare sulla zona colpita un asciugamano bagnato con acqua fredda: rinfrescare la pelle aiuta ad alleviare il prurito. Tuttavia non bisogna esagerare, per non seccare la cute e aggravare così il disturbo
Evitare l'acqua eccessivamente calda: quando si fa la doccia o il bagno è bene che l'acqua sia tiepida, perché quella troppo calda peggiora l'infiammazione
- Utilizzare detergenti e saponi delicati e dal pH lievemente acido
- Fare qualche bagno di amido di riso (aiuta a lenire prurito e rossore)
- Mettere a contatto con la cute infiammata solo tessuti di cotone (o di un altro tessuto naturale) ed evitare quelli sintetici
- Non esporsi al sole per troppo tempo e senza protezione: secondo alcuni dermatologi un po' di sole farebbe bene a chi soffre di dermatite di Gibert, ma non vi sono evidenze scientifiche al riguardo. E in ogni caso è certo che l'esposizione ai raggi solari è controproducente, se effettuata senza le dovute precauzioni.