Vitiligine
Fra le malattie della pelle, la vitiligine è una delle più comuni e conosciute. Si tratta di un disturbo che causa ipopigmentazione: ovvero su determinate parti del corpo si formano delle chiazze bianche. Questo avviene a causa di un'alterazione nell'attività dei melanociti, cellule il cui compito è quello di produrre melanina (il pigmento che rende “colorata” la pelle).Vediamo quali sono le cause della vitiligine, come e dove può manifestarsi (ne esistono varie tipologie) e le cure più efficaci.
I sintomi
La vitiligine è una malattia che comporta la comparsa di chiazze depigmentate bianche (le cosiddette chiazze acromiche o ipocromiche) laddove i melanociti non riescono più a produrre la melanina o non ne producono a sufficienza. In genere queste aree non pigmentate insorgono sulla pelle, ma a volte possono subire un imbiancamento anche le mucose e i peli (barba, sopracciglia e anche ciglia e capelli).
A livello cutaneo le sedi maggiormente colpite sono viso, mani, braccia, gambe, piedi, aree inguinali e genitali. In alcuni casi il disturbo resta circoscritto, mentre in altri tende ad estendersi un po' in tutto il corpo.
Può capitare che pure il colore degli occhi sia interessato dalla depigmentazione, ma se dovesse succedere non bisogna spaventarsi perché la vista non viene in alcun modo compromessa.
In effetti stiamo parlando di una malattia che non comporta nessun pericolo per la salute e nessun altro sintomo se non la comparsa delle macchie: solo a volte si può avvertire prurito e di solito questo sintomo sta ad indicare che il disturbo è in via di peggioramento.
Inoltre, a differenza di altre antiestetiche malattie della pelle, la vitiligine non è assolutamente contagiosa. Spesso, però, chi ne soffre tende ugualmente ad evitare di stare con gli altri per via del disagio psicologico ed emotivo causato dal disturbo (soprattutto quando insorge in soggetti molto giovani, visto che può interessare gli adolescenti e anche i bambini).
Le tipologie
Esistono varie forme di vitiligine che si differenziano l'una dall'altra per via della diversa localizzazione delle macchie depigmentate:
- Forma bilaterale: le chiazze compaiono su entrambi i lati del corpo in maniera simmetrica. Si tratta della forma più frequente. Quando le macchie interessano oltre il 70% del corpo, coprendo quindi più aree, si parla di vitiligine generalizzata
- Forma localizzata: le chiazze compaiono solo in una piccola area (in tal caso si parla di forma focale) oppure solo in una zona su un unico lato del corpo, con una disposizione che sembra quasi seguire un “percorso” (forma segmentale, la più rara)
- Forma acrofacciale: le zone interessate sono solo il viso e le estremità
- Forma perinevica: le chiazze si originano intorno ai nei, creando una sorta di alone bianco intorno ad essi.
Le cause
Le cause della vitiligine non sono ancora conosciute con certezza: si sa ovviamente che il motivo della formazione delle macchie è la mancanza di melatonina, ma non si sa con precisione perché questo avvenga. Al riguardo ci sono varie ipotesi: la più accreditata sarebbe quella secondo cui la malattia avrebbe una genesi autoimmune. In altre parole il sistema immunitario stesso attaccherebbe i melanociti, non permettendo la normale produzione di melatonina. Quest'ipotesi viene considerata plausibile da molti ricercatori in quanto nell'insorgenza del disturbo sembra avere un certo peso l'ereditarietà (la familiarità è presente in circa il 30% dei casi) e quest'aspetto è caratteristico di molte patologie di carattere autoimmune.
Altre possibili cause della vitiligine sarebbero:
- Anomalie del sistema nervoso
- Influenza di fattori tossici esterni o produzione di cellule tossiche da parte dei melanociti
- Traumi di vario tipo (ad esempio, scottature intense o interventi chirurgici)
- Disfunzioni della tiroide
- Abbassamento delle difese immunitarie
- Associazione con alcune patologie: pare che alcune malattie (come il diabete di tipo 1 e il morbo di Addison) possano comportare lo sviluppo della vitiligine, che in tal caso sarebbe quindi semplicemente un sintomo di un'altra malattia.
Decorso
Il decorso è variabile: a volte la situazione resta stazionaria per anni, altre volte invece può peggiorare anche abbastanza velocemente (in tal caso spesso si avverte prurito).
In linea di massima, comunque, è meglio rivolgersi al dermatologo senza temporeggiare perché senza trattamento la patologia non migliora da sola.
Rapporto fra vitiligine e sole
Chi soffre di vitiligine puň prendere il sole? Chi soffre di questa malattia della pelle deve stare molto attento all'esposizione ai raggi solari: siccome le aree depigmentate sono del tutto prive o carenti di melanina, è ovvio che siano anche più sensibili del normale ai raggi UV.
Scottature ed eritemi solari sono un rischio concreto se non ci espone al sole con le dovute precauzioni, cioè dopo aver applicato una crema solare con fattore di protezione adeguato. Usare una buona crema solare serve non solo ad evitare scottature, ma anche ad evitare che, con l'abbronzatura, si accentui il contrasto di colore fra le aree bianche prive di melanina e la pelle “sana”.
Come attenuare gli inestetismi
Ancor prima di porsi domande sulle cure più efficaci, chi soffre di vitiligine tende a chiedersi come coprire quelle antiestetiche macchie bianche: ed è una richiesta più che ragionevole, visto che il disturbo insorge spesso in aree molto esposte e visibili. Per fortuna esistono delle creme dermocosmetiche che aiutano ad attenuare il contrasto: chiedete consiglio al dermatologo per scegliere le più indicate al vostro caso.
Le cure
Anche se non esiste un trattamento che risolva sicuramente il problema una volta per tutte, la malattia si può attenuare sensibilmente con la giusta terapia. Spesso è necessario associare diverse cure, perché una sola in genere non è sufficiente. E ci vuole un po' di pazienza, perché non è detto che i risultati sperati arrivino subito.
Sarà ovviamente il dermatologo a scegliere le cure più adatte al caso, in quanto occorre valutare il grado di estensione della chiazze, la loro localizzazione, la tipologia di vitiligine e la fase in cui si trova (il trattamento per un disturbo stabile sarà diverso da quello per uno in fase di peggioramento).
Ecco le cure per la vitiligine a cui si ricorre più comunemente:
- Applicazione di creme cortisoniche per stimolare la ripigmentazione, soprattutto nelle fasi iniziali del disturbo
- Fototerapia con il laser a tecnologia a eccimeri (spesso però si ottengono solo risultati temporanei)
- Fototerapia con psoraleni (terapia PUVA): è un trattamento più complesso, ma in genere anche più efficace. Si basa sull'assunzione dello psoralene (farmaco che stimola la reazione della pelle all'esposizione ai raggi ultravioletti, facendola scurire) e sulla successiva esposizione ai raggi UVA. Tuttavia è una terapia che va valutata con attenzione perché può causare effetti collaterali
- Depigmentazione: con la depigmentazione si cerca di sbiancare il resto della pelle e non di scurire le chiazze bianche. Anche questa cura può avere effetti collaterali indesiderati (prurito, infiammazione e arrossamento, secchezza, ipersensibilità all'esposizione solare) e anch'essa, come la precedente, prevede l'assunzione di un farmaco
- Micropigmentazione: consiste nell'impianto di pigmenti nella pelle
- Trapianti cutanei autologhi (di cute non affetta da vitiligine o di melanociti) o con innesti di blister.
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