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Cheratosi

Cheratosi

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La cheratosi si verifica quando lo strato corneo dell'epidermide (ovvero lo strato più esterno) si ispessisce in maniera eccessiva a causa di un'anomalia nella procedura di cheratinizzazione, il processo che permette alle cellule dello strato corneo di trasformarsi in cheratina.
Ecco una panoramica generale di questo disturbo cutaneo: vediamo le varie forme (benigne e maligne) in cui si manifesta, le cause di insorgenza e i trattamenti più utili.

I sintomi
Esistono diverse forme di questa patologia e ognuna presenta dei sintomi leggermente diversi. Tuttavia, in generale una cheratosi si manifesta con la comparsa di macchie dall'aspetto simile a quello delle verruche: si tratta di macchie scure (in genere di colore tendente al bruno), desquamate e in rilievo sulla pelle. Spesso insorgono anche croste untuose che si staccano abbastanza facilmente.
La localizzazione è variabile a seconda della tipologia del disturbo, ma fra le aree in genere più colpite figurano viso e collo, cuoio capelluto, dorso delle mani, piedi, braccia, gambe, parte superiore del tronco.

Le cause di insorgenza e i fattori di rischio
Alla base del problema c'è un'alterazione nel processo di rigenerazione delle cellule: le cellule morte non si staccano come dovrebbero, accumulandosi fino ad originare le macchie scure tipiche della malattia. Le cause di questo meccanismo alterato sono diverse e non sempre è possibile risalire con certezza ai fattori scatenanti.
Fra le cause più comuni di insorgenza e i fattori di rischio troviamo:
- Invecchiamento cutaneo: stiamo parlando di un disturbo che colpisce più frequentemente le persone di una certa età ed è quindi da collegare al naturale processo di invecchiamento della pelle.
- Eccessive esposizioni al sole (è il caso della cheratosi attinica, patologia che infatti interessa soprattutto chi, per motivi lavorativi o di svago, passa tanto tempo all'aperto).
- Predisposizione genetica.
- Assunzione continuativa nel tempo di farmaci contenenti arsenico.
- Esposizione a radiazioni ionizzanti.
- Infezioni fungine cutanee.
- Eczemi: a volte la malattia è associata a forme di infiammazione cutanea.

Tipologie più frequenti
Esistono varie forme di cheratosi della pelle, ma quelle più comuni sono essenzialmente tre: la forma attinica (o solare), quella seborroica e quella pilare (o pilifera).
La prima è spesso causata da un'eccessiva esposizione al sole ed è la più pericolosa perché può evolvere, se non adeguatamente trattata, in una forma tumorale maligna.
Le altre due invece sono assolutamente innocue: l'unico disagio che comportano è quello psicologico/estetico, ma non sono pericolose per la salute.

Cosa fare in caso di macchie “sospette”
Nel caso in cui doveste notare delle lesioni cutanee simili a verruche o comunque delle macchie che non avevate mai notato prima, è bene rivolgersi subito ad uno specialista, così da indagare la natura di questi segni cutanei e impostare il trattamento più adeguato al caso.

Prevenzione
La cheratosi cutanea si può in alcuni casi prevenire: ad esempio, proteggere bene la pelle dal sole riduce la probabilità di sviluppare una forma attinica.
E' importante quindi abituarsi, fin da piccoli, a prendere il sole con moderazione e sempre dopo aver applicato una crema solare con un fattore di protezione adeguato al proprio tipo di pelle.

Cure
Il trattamento varia a seconda della tipologia di cheratosi. A volte, se le macchie sono innocue e non sono particolarmente numerose (e quindi il danno estetico è limitato), si può anche non intervenire aspettando che passino da sole.
Altrimenti può essere utile applicare una pomata a base di urea o di acido acetilsalicilico, in grado di ammorbidire la cute. Oppure, a seconda del caso, verrà impostata una terapia topica farmacologica. Inoltre, è anche possibile rimuovere le macchie: la procedura di rimozione è spesso necessaria in caso di cheratosi attinica, ma anche quando le macchie, seppur benigne, sono numerose, visibili e comportano quindi un certo disagio psicologico al paziente.

Le tecniche disponibili per la rimozione sono diverse: le più efficaci e usate sono il laser, la crioterapia (ovvero congelamento con azoto liquido) e la terapia fotodinamica che sfrutta l'azione di una sorgente di luce.
Il dermatologo saprà indicarvi la tecnica più adatta alla vostra situazione. Ad esempio, il laser è spesso consigliato in caso di lesioni estese, mentre la terapia fotodinamica è ideale per trattare la cheratosi su mani, viso e parte alta del tronco.
Anche dopo aver eliminato le macchie e seguito le eventuali terapie necessarie è importante sottoporsi sempre a controlli periodici.