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La dermatosi

Dermatosi

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Quando si parla di dermatosi ci si riferisce in modo piuttosto generico ad una forma di infiammazione patologica della pelle.
Vediamo quali malattie cutanee vengono generalmente definite in questo modo e se vi sono delle differenze o similitudini con la dermatite.

Differenze con la dermatite
I termini "dermatosi" e "dermatite" vengono spesso impiegati in modo intercambiabile: in effetti si riferiscono entrambi a forme di infiammazione della pelle. Una sottile differenza però c'è: il primo concetto in genere si applica alle manifestazioni croniche, mentre il secondo ai decorsi acuti (anche di quelle patologie che possono avere un andamento cronico-recidivante). Non sempre, però, nel linguaggio comune questa “regola” viene rispettata.

Tipologie più comuni
Ecco quali sono le forme di infiammazione cutanea in genere designate come dermatosi:
- Dermatosi pustolosa subcorneale: questo disturbo è cronico e si caratterizza per la comparsa di lesioni pustolose, spesso riunite in gruppi. Le lesioni interessano prevalentemente il tronco e in genere non sono pruriginose. La malattia colpisce soprattutto il sesso femminile, nella fascia d'età compresa fra i 40 e i 60 anni.
Per una diagnosi certa è necessario effettuare una biopsia cutanea, mentre per trattare il disturbo si ricorre in genere alla somministrazione di corticosteroidi per via orale oppure di altri farmaci quali il dapsone il sulfapiridone. Anche la fototerapia può dare buoni risultati
- Dermatosi papulosa nigra: il sintomo principale di questa forma di infiammazione è la formazione di papule piuttosto piccole in rilievo sulla pelle, in genere di colore scuro (bruno tendente al nero). Di solito queste lesioni non sono pruriginose e insorgono soprattutto sul viso e sul collo (a volte anche sul tronco). Si tratta di un disturbo più diffuso nelle persone di razza nera, soprattutto fra le donne: e spesso alla base vi è una predisposizione genetica. Anche se la malattia è benigna e non comporta quindi conseguenze per la salute fisica del paziente, per trattarla è spesso necessario ricorrere alla dermo-chirurgia, perché le lesioni sono esteticamente sgradevoli e questo può diventare un problema di natura psicologica non indifferente
- Dermatosi pustolosa erosiva del cuoio capelluto: si tratta di un'infiammazione cronica che si manifesta con la comparsa di pustole e croste piuttosto spesse e di colore giallastro/brunastro sulla cute del cuoio capelluto. Non è raro che queste lesioni siano doloranti. Una volta cadute, le croste lasciano delle cicatrici. Il disturbo interessa più frequentemente le persone di una certa età (oltre i 70 anni) ed è spesso da correlare ad un trauma al capo (di tipo meccanico accidentale oppure derivante da un trattamento chirurgico), sebbene l'eziologia sia ancora molto incerta.
La terapia in genere più efficace consiste nella somministrazione di corticosteroidi ad uso topico e/o sistemico, a seconda dei casi
- Dermatosi professionale: quella professionale è una categoria di dermatosi piuttosto ampia. Racchiude infatti tutte le forme di irritazione cutanea che è possibile ricondurre al contatto con una sostanza industriale/chimica presente in ambito lavorativo. Spesso ci si accorge del legame dermatite/lavoro perché i sintomi (arrossamento, secchezza, prurito...) scompaiono o si attenuano sensibilmente quando si sta lontani per un po' dall'abituale attività lavorativa, per poi ricomparire con maggiore intensità quando si riprende. I test cutanei allergologici fanno il resto, permettendo di arrivare alla diagnosi e di individuare la sostanza responsabile dell'infiammazione.
Esistono due principali forme di dermatosi professionale: la dermatite irritativa da contatto e quella allergica. Nel primo caso non è vi è una vera e propria reazione cutanea di tipo allergico, nel secondo invece sì. Il disturbo si presenta spesso sulle mani, la parte del corpo più esposta al contatto con sostanze esterne. E l'intensità della manifestazione irritativa/allergica dipende dalla frequenza delle esposizioni e dalla quantità di sostanza con cui si entra in contatto, nonché dal suo potere irritante.
Diverse sono le sostanze presenti in vari luoghi di lavoro che possono causare questo tipo di problema: fra le più comuni citiamo detergenti, saponi, disinfettanti, solventi, fibre di vetro, plastiche, resine, lubrificanti, metalli, derivati del petrolio, colle.
La terapia migliore consiste ovviamente nella sospensione del contatto con l'agente irritante.